Voce maschile
- Sai.......
lo sai, ho fatto di nuovo quel sogno.
Voce femminile
- Ancora, possibile?
Voce maschile
- Ancora, è incredibile
ma.... ancora...sì! Ed é sempre lo stesso posto, in cima ad un
piccolo colle, forse su un'isola....
.......e come sempre non
riuscirò ad entrare.
Arrivo fin sotto le mura
di cinta, ma non trovo alcun ingresso. Dall'interno mi arrivano,
smorzate ma nitide, voci e canti, il rumore del vasellame, risate, e
il profumo dei cibi cotti. Sento di essere molto stanco, indosso
vesti lacere, sporche, e ho fame.
Il luogo mi è familiare
anche se non lo riconosco.
Intorno al palazzo solo
l'immensità del mare.
Tutto il sogno é pervaso
da un senso di attesa, come se un evento terribile dovesse
verificarsi da un momento all'altro. Cerco disperatamente un varco,
una breccia, perché sono sicuro che se riuscissi ad entrare nella
casa il suo mistero mi sarebbe svelato all'istante e in un solo
attimo capirei perché mi trovo in quel giardino, e a quale dramma mi
si chiede di partecipare.
Voce femminile
- E
il portone? Anche questa volta hai
sognato
lo
stesso portone di quercia con il battente in bronzo a forma di testa
di leone?
Voce maschile
- Già, e anche questa
volta riesco a trovarlo solo alla fine del sogno, e come di consueto
nonostante la sua possente mole, cede dolcemente alla mia lievissima
spinta.
Le voci adesso tacciono;
la festa é finita. So che di dentro qualcosa o qualcuno mi sta
aspettando e so anche che il mio destino, atroce o banale che sia, si
compirà con l'atto di entrare.
Ora però esito, non so
più se voglio veramente oltrepassare quella soglia e vedere cosa ci
sia dall'altro lato del muro. Mi guardo le mani che sento
attaccaticce e le vedo sporche di sangue........del sangue di tutte
le notti.
Puntualmente il sogno si
interrompe qui, ma non all'improvviso..... piuttosto é come se
l'immagine si sfilacciasse piano piano, diventasse diafana,
trasparente.... Immagina una tela appena intessuta alla quale venga
tirato via un filo, e che maglia dopo maglia lentamente si disfi fino
a scomparire del tutto.
Voce femminile
-
E' solo un sogno,
e i sogni ingannano, sono soltanto illusioni. Quel posto esiste solo
nella tua mente.
Non tormentarti oltre
inseguendo una fantasia, vieni vicino a me, abbracciami e non ci
penserai più.
Voce maschile
- Ti sbagli perché
esiste, invece, io lo conoscevo ....e molto bene anche.
Solo che l'ho dimenticato
..... e per la verità più passeranno le ore e più lo
dimenticherò;.... ma so che stanotte ci tornerò di nuovo.......
Voce femminile
-
Ti angusti inutilmente. A tutti capita di arrivare in un luogo dove
ci sembra di essere già stati, e tu hai viaggiato troppo prima di
arrivare da me! Le città si assomigliano tutte e il palazzo dei tuoi
sogni non é che l'immagine di tutti i palazzi che hai conosciuto.
Tante parole e tanto rimpianto
per
un posto inesistente mi addolorano molto.
Ma
cosa ti manca ora? Quali terre sconosciute speri di trovare ancora?
Non
ti
basto io?
Dovresti capire che non
é facile stare insieme ad una persona che guarda sempre altrove,
sapere che mentre sei vicino a me vorresti essere lontano.......
Mi sono illusa di aver
creato un mondo così desiderabile che nessun uomo avrebbe mai voluto
lasciare, ma con te é stato tutto inutile. Non bastano il più bel
mare che tu abbia potuto navigare, boschi immensi e un cielo sempre
azzurro a fermarti.
Perché questa eterna
insoddisfazione? Perché questo ànelito continuo al viaggio, questa
vocazione alle armi e al sangue che c'è dentro di te?
A che serve il mio
amore se non basta neppure a farti distinguere un sogno dalla realtà?
Voce
maschile
- So che quello che dico
ti fa male, ma sai anche tu che non può bastarmi.
Anche adesso che ti vedo
distesa accanto a me e mi fanno fremere i tuoi occhi verdi, e mi
inteneriscono i tuoi riccioli neri e la morbidezza del tuo
collo....anche adesso vedi..... la curva dolce del tuo fianco non
basta a nascondermi l'orizzonte che si scorge nella finestra alle tue
spalle. Ogni uomo ha un destino al quale non può sfuggire. La mia
strada é segnata da altri, io devo soltanto percorrerla. Il tuo
amore mi lusinga, ma quest'ozio mi mortifica .
E
quest'incubo.......quest'incubo che mi tormenta tutte le notti!!
So che non me ne libererò
finché non riuscirò a trovare quella casa......
Voce femminile
- Qualsiasi uomo
vorrebbe essere al tuo posto, ma tu no. Sei così presuntuoso e
superbo da permetterti di considerare il paradiso come una semplice
tappa del tuo viaggio! Sei più duro del rostro della tua nave! Ma
chi ha detto che c’è é sempre un più in là? Dove é scritto che
non ci si può fermare?
La nostra é stata una
lotta impari e il più forte sei tu. Io posso toglierti il desiderio
di partire quando sei sveglio, il mio corpo può confonderti i sensi
quando la tua coscienza é vigile, ma non ho potere sui sogni .
L'ho saputo quando ti
ho visto per la prima volta che non sarei riuscita a vincere, che il
mio amore non sarebbe stato altro che un piacevole ostacolo sulla tua
invincibile strada, ma non ho opposto resistenza al sentimento che mi
nasceva dentro, nella speranza di poter cambiare il tuo percorso.
Oggi capisco che mi
sbagliavo. E se non ti posso avere completamente, non ti voglio
neanche più dividere con un sogno.
Ti lascio libero
Ulisse, lascio che il tuo stupido destino di uomo piccolo si compia
come era scritto. Scioglierò l'incantesimo e ti farò uscire da
questo mio sogno per ritornare in quell'altro, quello fatto di mostri
e di ciclopi, di mari e di sirene. Quello che stavi sognando tu.